Premessa sullo studio all'università
Vediamo come si trasformano le immagini che vedi sui tuoi libri della Facoltà di Architettura o Ingegneria Edile/Civile in oggetti concreti.
In questa nuova puntata della rubrica “Università in Cantiere” vediamo come si passa da un tetto piano a un tetto inclinato.
Potrebbe essere un po’ strana questa cosa, ma intanto ti faccio vedere in foto un tetto inclinato con tutti i suoi strati.
Ma, perché passare da un tetto piano a uno inclinato? L’intervento che ti mostro è stato fatto su una palazzina che, originariamente, era a tetto piano e noi abbiamo costruito nella parte superiore un tetto inclinato con tutti i suoi annessi e connessi.
Un tetto inclinato, come del resto ogni cosa in un edificio, deve avere una parte strutturale.
Nel nostro caso, è rappresentata da un cordolo di cemento armato, il laterocemento, con una parte sovrastante di isolamento; una parte superiore di listelli in legno (per permettere la ventilazione), che vengono orditi in due sensi.
Alla fine c’è uno strato di copertura fatta, in genere di tegole, o altro. È fondamentale la presenza di uno strato di isolante che, in genere, è interposto sotto le tegole dove batte l’acqua, affinché possa scivolare sul tetto, giù nella gronda.
Ma, anche se dovesse entrare un po’ d’acqua all’interno, lo strato impermeabile impedisce all’acqua di entrare all’interno dell’edificio.
Vediamo in concreto l’intervento.
Puoi notare a sinistra una foto che riprende la parte superiore del tetto e, a destra, la parte inferiore. Si vede la copertura originale in laterocemento e c’è un ponteggio che passa tutto intorno alla copertura.
Sono stati creati dei cordoli di calcestruzzo per poterci poggiare sopra la parte strutturale in acciaio – infatti, puoi vedere che tutta la copertura inclinata è fatta di travi in acciaio.
Nella foto sotto, si vede la struttura con un parziale rivestimento del tetto. Alla base si vede ancora la guaina originale, che noi non volevamo più ripristinare per mantenerla unita, in quanto sopra abbiamo poi inserito uno strato di guaina sopra.
Tra l’arrivo della parte inclinata del tetto e la parte piana, c’è un margine di altezza perché sarà chiuso con dei mattoni, lasciandone una parte di areazione, fatta di fessure intorno al perimetro e che permetteranno all’aria di entrare nel sottotetto per non creare la cappa tipica degli appartamenti all’ultimo piano (dato che ci batte il sole).
Qui, puoi notare i listelli.
E qui, c’è un ulteriore dettaglio:
sopra i listelli c’è la guaina impermeabile, che corre e si ferma nella gronda bianca (a sinistra la vedi dall’interno e a destra dall’esterno).
Le fessure sono state fatte con mattoni, non a formare un giro di continuità attorno alla copertura, ma sono stati messi per lasciare degli spazi affinché l’aria possa entrare per circolare, in modo da non esserci troppo calore o umidità all’interno.
Se guardi bene, all’interno della gronda, c’è la rete da fissare meglio e che fa da resistenza agli insetti, in modo che non possano entrare nel sottotetto.
La gronda è un profilato estruso, che è stato modellato per noi; per cui, l’abbiamo disegnato e fatto realizzare.
Questo è un ingrandimento della gronda e del dettaglio dell’angolo che va ancora coperto.
Manca, però, ancora qualcosa. Manca l’isolamento; ma, il progetto prevedeva di isolare la parte di tetto piano (foto) con polistirolo espanso, perché non doveva essere calpestabile, in quanto non sarebbe diventata una soffitta.
Mentre studiavo all'università non avevo idea di cosa fossero queste cose quando le vedevo in giro per strada; perché lo studio è importante, ma fondamentale è riuscire a vedere in concreto ciò che si studia.
Bene, a conclusione di questo interessante argomento, aggiungi un altro tassello al tuo bagaglio di prossimo progettista, così, una volta finita l’università, ti puoi già fregiare di un anticipo di esperienza.
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Buona conoscenza! Alla prossima!
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