Premessa sullo studio all'università

Uno studente della facoltà di Architettura o Ingegneria Edile inizia ad approcciarsi con cose nuove e affascinanti, quasi sempre molto utili, però poco pratiche.

 

Quante volte puoi dire che un tuo professore ti mostra in aula foto di cantiere, facendoti nel concreto capire di cosa si sta parlando?

 

Beh, hai ragione! Sono pochissimi. Tutto rimane molto teorico e purtroppo quando approdi al mondo lavorativo, ti ritrovi ad affrontare nuove situazioni, di cui forse non ha i mai sentito parlare e vedi per la prima volta, arrivando l’ansia di non sapere cosa e come fare.

 

Ti accorgi che l’università non ti ha preparato al meglio nei confronti della realtà lavorativa.

 

Immagino che tutti gli studenti universitari hanno il desiderio che avevo io, cioè, vedere in concreto cosa avviene in un cantiere, così da dare maggior senso a tutta la teoria studiata.

 

Dato che sono pochi i professori che portano in aula la vita di cantiere e la vita lavorativa che ti aspetta da qui a qualche anno, voglio aprire la rubrica “Università in Cantiere”, con una serie di video e articoli che ti mostrano esempi di vita lavorativa e di cantiere, in modo da rendere più concreta e appassionante tutta la teoria che si studia nelle aule delle facoltà di architettura e ingegneria edile.

Bene, dopo una breve premessa, è importante avere delle solide basi e quindi partiamo col trattare i “pali di fondazione”.

I pali di fondazione

Esiste un macchinario responsabile della realizzazione di un foro nel terreno. Una volta fatto il foro, viene armato con un tubo valvolato (cilindro di lega metallica con piccoli fori di circa 1cm). Il palo viene inserito grazie anche all’uso dell’acqua.

Viene successivamente calata nel tubo una pompa (baker) fin giù alla prima valvola, sparando a pressione del cemento molto liquido (boiacca) che rompe le valvole (sbulbatura), facendo fuoriuscire il cemento.

 

Finito di spruzzare il cemento all’altezza della prima valvola, il baker sale fino alla seconda valvola e così via fino a sbulbare tutte le valvole.

Da notare che le valvole non sono presenti lungo tutto il palo, ma solo in un primo tratto di alcuni metri; mentre, il resto del palo viene coperto direttamente con il cemento senza dover andare a sbulbare.

 

Con la sbulbatura si crea una sacca piena di boiacca e che pian piano sale in superficie. Quando si vede che la boiacca sale, vuol dire che l’intero palo è stato sbulbato e si è creata la camicia (il cemento liquido attorno al palo).

 

Dopo alcune ore, la prima parte di boiacca della sbulbatura si è andata indurendo. Una volta indurita la boiacca, viene eseguito il getto finale di cemento per riempire la parte rimanente di palo.

Mentre studiavo all'università non avevo idea di cosa fossero queste cose quando le vedevo in giro per strada; perché lo studio è importante, ma fondamentale è riuscire a vedere in concreto ciò che si studia.

Ora sai anche tu cosa sono i pali di fondazione e come si opera in tali situazioni. Quanto avrei voluto, durante l’università, un aiuto come questo!!! Ecco perché ho realizzato questa rubrica “Università in Cantiere”, così da poterti dare un sostegno durante i tuoi studi e trovarti ancora più preparato alla professione.

 

Ritieniti molto fortunato ad avere questa opportunità e falla conoscere ai tuoi amici e colleghi universitari, in modo da poter riflettere insieme su quanto appreso e integrare al meglio lo studio con la pratica.

 

I pali di fondazione devono sempre fuoriuscire un po’ dal terreno, perché vanno inseriti i plinti.

 

Altra cosa molto importante, oltre a conoscere com’è fatta una lavorazione, bisogna saperla rappresentare.

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