COME FAR LAVORARE I SOLDI PER TE

Dritto al punto

Secondo te, è un tema assurdo, provocatorio, vero? Come già saprai, oltre a essere un architetto, sono un docente Autodesk e dunque mi formo continuamente sui software, soprattutto, di Revit, 3d Studio e AutoCAD.

 

Negli anni, ho notato che per gestire e far progredire un’attività, la competenza specifica non basta, perché gestire un’attività imprenditoriale richiede altre competenze che, se non le sai, si inizia un percorso al contrario, fino alla chiusura dell’attività o, comunque, fino a una gestione faticosissima.

 

Dunque, ho iniziato a far crescere in me una cultura finanziaria e imprenditoriale.

 

Ho appena realizzato dei video corsi, collaterali all’attività di un progettista, disegnatore cad e renderista, che non riguardano direttamente l’aspetto tecnico dell’uso dei software, ma che sono fondamentali per dare continuo vigore al progresso dell’attività professionale.

Professione vs Lavoro?

Quando, per la prima volta, ho sentito la frase “Inizia a far lavorare i soldi per te e non lavorare per i soldi”, rimasi di stucco, non capendo a pieno il suo significato.

 

Mi ha colpito quello che disse uno dei formatori che seguo, perché è andato a smontare una cosa che pensavo avere chiara nella mia mente, cioè, la differenza tra fare una professione e lavorare.

 

Svolgere una professione, significa barattare tempo per denaro; quindi, io faccio un’attività e mi pagano: questo è quello che, comunemente viene chiamato lavoro; però, nel momento in cui smetto di lavorare, finisco di guadagnare.

 

Il lavoro, invece, secondo questo formatore, è una realtà che ti proietta verso la creazione di attività automatiche che, anche se smetti di svolgere una professione, continua a portarti introiti.

 

Per esempio, se hai un’azienda, ma fai tutto tu e smetti di lavorare, l’azienda chiude; mentre, se deleghi tutte le mansioni ai tuoi collaboratori – anche la direzione – potrai non essere costretto a lavorare più e l’azienda andrà avanti lo stesso e tu potrai scegliere se e quando svolgere qualche mansione che ti piace.

 

Ci sono alcune attività che necessitano della tua presenza fisica e altre no. Dipende da diverse cose e dipende anche da te.

 

Se questo ti turba, benvenuto nel club, perché la prima volta ha mandato in confusione anche me, oltre a farmi un po’ arrabbiare.

 

Attenzione! Avere entrate automatiche non vuol dire non fare nulla e, come per magia, guadagnare. C’è tutto un lavoro faticoso dietro e, solo successivamente, il meccanismo automatizzato inizia a portare guadagni.

 

Immagina di dover trascinare una locomotiva con una fune. Il primo centimetro richiederebbe uno sforzo immane, ma poi la forza della trazione inizierebbe a diminuire.

 

Quindi, quando senti dire che una persona sta al mare e, nel frattempo, guadagna – a meno che non sia un ciarlatano – non vuol dire che si guadagna senza far nulla; ma, significa che c’è stato tutto un lavoro dietro che viene automatizzato, in modo che sia replicato, così da raccogliere i frutti di tutto uno sforzo precedente.

 

È il principio dell’industrializzazione applicato ad altre situazioni.

 

Ora, potresti pensare: “Ma io sono un progettista, disegnatore, renderista; cosa vuoi che mi interessi quello che stai dicendo?”.

 

Ci sono molte persone che non hanno idea di quanto guadagnano e di quanto spendono in casa, perché gestisce tutto il partner. La delega è una cosa buona, ma non deve annullare la consapevolezza di ciò che succede.

professione-vs-lavoro

Nuovo focus, nuove soluzioni.

La cultura finanziaria non la insegnano a scuola e, purtroppo, non è diffusa, perché a nessuno interessa un popolo di imprenditori; in quanto, preferiscono un popolo di impiegati che non vengono messi al corrente di quanto accade.

 

Nulla contro i lavori dipendenti, ma ci sono dei rischi – come in tutte le cose.

 

Io, prima di avere il Centro di formazione Autodesk, ho fatto tante cose e ti voglio raccontare, brevemente, la mia storia di gavetta.

 

Mi sono trovata in diverse situazioni scomodo che ho deciso, pia piano, di togliermi di mezzo. E, finalmente, ad oggi, ho delle alternative che mi hanno permesso di sganciarmi dalle situazioni per me scomode.

 

Dopo il mio primo anno di lavoretti, sono andata a vivere da sola, trovandomi nella necessità di amministrare le mie finanze, iniziandomi a fare due conti.

 

Una volta usciti da casa, a meno che non hai ricevuto dai genitori una certa educazione finanziaria, non immagini cosa comporta il dover gestire da solo le bollette, la casa, la spesa, ecc.

 

Finché non devi gestirti in autonomia, si vede la vita protetti da una sorta di campana di vetro, protetti dalla famiglia.

 

Ho iniziato col dover fare i conti con i budget di spesa. E ho capito che le mie entrate avevano un tetto massimo, perché il tempo che puoi dedicare al lavoro e al numero di clienti si satura.

 

A me non andava bene, perché i miei obiettivi di guadagno erano molto più alti e non potevo prendere più clienti di quanti ne riuscivo a gestire.

 

Certamente, avevo la soddisfazione di non lavorare più per altri e dovevo rendere conto solo a me stessa. Questo mi dava già molta soddisfazione.

 

Nel momento in cui c’è stato un calo dell’edilizia nella mia città, non ho potuto aspettare e trovo una collaborazione con una società di edilizia di un’altra città.

 

Questo, però, mi ha obbligato a riservare il mio tempo quasi interamente a quell’azienda; anche, se ero in una collaborazione con partita iva.

 

Successivamente, mentre collaboravo con un’altra azienda, mi ero ammalata. Mi sono chiesta quanto avrei potuto stare fuori, prima che si trovassero un’altra collaborazione, dato che ero con la partita iva.

 

Dunque, grazie a un po’ di fifa, dopo qualche giorno, ripresi ad andare in cantiere e il tempo di ripresa fu molto più lungo.

 

So che stai pensando che purtroppo la vita è così; ma, io ti dico “manco per niente”. La vita è come ce la scegliamo e come vogliamo costruirla. Io già avevo capito che ci potevano essere entrato di altro tipo, slegate dal tempo. Quindi, ero decisa a insistere su quella strada.

 

Così, ho riservato un po’ di tempo a impegnarmi in delle attività che creassero una disproporzione tra più entrate e meno tempo.

 

Non cade nulla dal cielo, perché bisogna studiare molto e impegnarsi tanto; però, poi, i risultati sono molto più superiori rispetto alla fatica iniziale.

 

Tutto cambia quando inizi a fare al tuo cervello le domande giuste. La prima svolta avviene quando ti approcci a una mentalità dell’abbondanza. La ricchezza mentale è quella parte di sé che ti sposta l’attenzione dal bicchiere mezzo vuoto alla parte mezza piena.

 

Perché, allora, vedere le cose come se fossero una continua rinuncia di altre? Non sarebbe meglio chiedersi come fare una cosa senza dover necessariamente rinunciare a un’altra?

 

Ecco che spostando l’attenzione, arrivano nuove soluzioni e nuovi metodi per iniziare a slegare le tue entrate dalla tua presenza fisica.

 

Diamo per assodato che il lavoro ci piace, perché ci è pure costato fatica e impegno per tot anni di studio e altre cose.

 

Ma, cosa pensi quando sei costretto a lavorare invece di stare con i tuoi figli, o quando devi lavorare pure durante la malattia o quando ti perdi le vacanze con i tuoi amici o con la tua famiglia?

 

E cosa pensi, quando ti perdi il saggio di danza di tua foglia o la partita di calcio di tuo figlio?

 

È bello dire che il nostro lavoro ci appassiona, almeno finché le situazioni ci stanno comode; ma, quando ci sono situazioni che vanno in contrasto, allora non pensiamo più a quanto sia bello il nostro lavoro.

 

Sì, però, ma… scusami se sono brusca: sono spesso scuse! Qualsiasi cosa accade, siamo dinanzi a delle scelte. Il punto è quante scelte pensi di avere? O quante possibilità di scelta vuoi crearti?

 

Io non ti dico di rinunciare al tuo lavoro – se è quello che ti piace – però, ti dico che non sai mai come gira la vita e devi avere un cuscino di salvataggio, un piano alternativo che ti faccia stare tranquillo.

 

Fatti le domande giuste per avere le risposte adeguate. Stai lavorando per avere un piano b? Come pensi di affrontare i periodi di magra che la vita, prima o poi, ti presenta?

 

Oggi, finalmente, posso dire di essere riuscita, con molto impegno negli ultimi due anni, a essere legata solo al mio computer per poter svolgere la mia attività.

 

Non è arrivato niente dal nulla, ma c’è stato tutto uno studio e un lavoro parallelo che oggi mi porta i frutti.

 

Nel mio caso, ho pacchettizzato la mia conoscenza dei software Autodesk e mi sono slegata dai corsi in aula, fornendo tutta la formazione online. Mi riservo lo stesso di interagire con gli studenti, ma le ore che dedico non sono più vincolate al tempo da spendere per stare in aula a orari fissi.

 

Tutto questo è stato possibile grazie alla continua formazione e applicazione delle informazioni ricevute. Ed è lo stesso invito che faccio a te:

 

formati, formati, formati!

 

È troppo importante se vuoi prendere in mano la tua vita e svoltare. Ecco perché, oltre alla formazione Autodesk, avvio i miei studenti anche su altri versanti, vedi le tre Pillole Micidiali (“Come evitare di autosabotarti, “Come farsi pagare di più” e “Vendere al cliente”).

 

In questo modo, contribuisco a essere da stimolo e da avvio alla realizzazione di un piano alternativo per mettere in sicurezza il proprio futuro e conquistare nuovi spazi lavorativi e personali.

Tu vuoi essere colui che si fa trovare impreparato dinanzi al cambiamento dei tempi, dovendosi affannare per non farsi soffiare il lavoro da chi è stato pronto e lungimirante; oppure, vuoi farti trovare già pronto, nel momento in cui il cambio totale della normativa sarà definitivo?

Bene, a conclusione di questo interessante argomento, aggiungi un altro tassello al tuo bagaglio di progettista.

 

Ti invito a vedere altri argomenti nel mio canale YouTube (clicca qui) e nel mio Gruppo Facebook “Progettazione Competitiva” (clicca qui).

 

Se ci sono argomenti che desideri affrontare con me, sarò felice di accontentarti, per cui scrivimi nel gruppo o nel canale. Se hai domande, sarò felice di risponderti.

 

Buona conoscenza! Alla prossima!


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